Scuola
Apprendimento attivo
Approcci educativi
Collaborazione
Competenze genitoriali
Nel cuore dell'Italia, nelle terre fertili di Reggio Emilia, è nato un inno all'educazione che risuona nelle orecchie del mondo: il metodo Reggio Children.
Creato nel dopoguerra da Loris Malaguzzi e dai genitori della comunità, questo approccio, chiamato Reggio Emilia approach, rappresenta un caleidoscopio di speranza, ispirato dalla resilienza e dalla visione di un futuro dove i bambini sono i veri protagonisti del loro cammino educativo.
È una storia di rinascita, di comunità che si uniscono, di educatori che ascoltano, una narrazione che trasforma l'aula in un laboratorio di vita.
L'aurora del metodo Reggio Children sorge sulle macerie della Seconda guerra mondiale, un periodo dove la comunità di Reggio Emilia si trovava di fronte al compito arduo della ricostruzione, non solo delle strutture fisiche, ma anche dello spirito e dell'ideale educativo.
In questo clima di rinascita, lo psicologo e pedagogista Loris Malaguzzi, si imbatté in un gruppo di genitori determinati, che vendettero un carro armato, un cavallo e due camion abbandonati dalle truppe in ritirata per fondare una scuola per i loro figli.
Fu un gesto potente di fede nel futuro, un investimento nella speranza e nella determinazione collettiva a creare un mondo migliore per i bambini.
Questa scuola divenne il primo seme del Metodo Reggio Children, che germogliò in una pedagogia incentrata sui bambini, visti come cittadini con pieni diritti, capaci di esprimersi e di partecipare attivamente al loro percorso di apprendimento. Qual è il pensiero pedagogico di Loris Malaguzzi? E perché il metodo pedagogico Reggio Children è considerato un metodo educativo all’avanguardia?
Il metodo Malaguzzi, che si è poi espresso con pienezza nel Reggio Children approach, nasceva da una visione radicale, che sfidava il paradigma educativo della società a lui contemporanea, ponendo l'enfasi sulla cooperazione, la scoperta e la creatività.
La sua visione umanista e democratica dell'educazione, considerava i bambini come individui competenti e creativi e teneva in considerazione anche il contesto. Possiamo infatti parlare, a proposito delle idee fondamentali del pensiero pedagogico di Loris Malaguzzi, di “tre educatori”:
● il bambino, considerato un individuo competente, curioso e capace di costruire attivamente la propria conoscenza attraverso l’esplorazione e l’interazione con il mondo;
● gli insegnanti, visti come “co-ricercatori” e guide che supportano e facilitano il processo di apprendimento, ascoltando, ponendo domande e documentando le esperienze dei bambini;
● l’ambiente, definito il "terzo educatore". Gli ambienti, nel metodo Reggio Children, si fanno compagni di apprendimento: ogni angolo, ogni luce, ogni texture diventa un insegnante silenzioso. Ecco un'aula dove le pareti parlano e i materiali raccontano, dove luce e ombra danzano in una lezione di fisica e le superfici si trasformano in tele per dipinti di matematica e poesia. Ambienti di apprendimento curati e stimolanti, incoraggiano le interazioni e l’apprendimento attivo.
L'approccio di Reggio Emilia si è diffuso come un'onda, influenzando l'educazione in Italia e all'estero, e continua a ispirare educatori e famiglie nel riconoscere il potenziale illimitato di ogni bambino.
Nello studio delle differenti metodologie pedagogiche, uno dei primi confronti che può venire in mente è quello metodo Reggio Emilia vs Montessori. Montessori e Malaguzzi non furono contemporanei ma quest’ultimo conosceva il metodo montessoriano, con cui ha condiviso l’dea del bambino attivo e competente. Malaguzzi, sviluppò un approccio diverso, più basato sulla collaborazione e sulla creatività, rifiutando un metodo strutturato e universale, per creare un’educazione più aperta, basata sull’esperienza sociale e sulla comunicazione.
Pensando a quali sono i tre educatori per Loris Malaguzzi e al suo approccio pedagogico, non è difficile immaginare come questo si sia evoluto in un laboratorio vivo, dove le scuole divengono spazi dinamici, pieni di dialogo e interazione, un ambiente in cui ogni bambino può esplorare liberamente i cento linguaggi che possiede, quei molteplici modi di esprimersi, apprendere e scoprire il mondo dei bambini.
Immaginate un'aula dove i muri scompaiono, dove il suono del vento diventa parte della lezione di scienze, dove le foglie autunnali sono i fogli su cui scrivere poesie di stagioni che cambiano.
Nel metodo Reggio Children, un atelierista guida i bambini in un viaggio attraverso l'arte, invitandoli a esplorare il loro linguaggio visivo e tattile con materiali naturali che raccontano storie della terra.
Ne rappresenta un esempio il concetto di pregrafismo del metodo Reggio Children, per cui la scrittura emerge in modo spontaneo attraverso l’arte, i segni grafici e la narrazione visiva. Non ci sono schede prestampate, ma le lettere e le parole nascono dal bisogno di comunicare.
Qui, i bambini si immedesimano nei numeri attraverso giochi di ruolo, diventando eroi matematici in avventure che sfidano il loro pensiero logico e la loro immaginazione.
In una scuola che adotta questo approccio, ogni giorno è un'opera aperta; un'esplorazione dove l'errore non è una caduta, ma un passo verso la scoperta. I genitori e gli educatori sono compagni di viaggio, sostenitori che osservano con occhi pieni di meraviglia il processo di apprendimento che si svolge sotto i loro occhi.
Nel tessuto della pedagogia contemporanea, il Metodo Reggio Children emerge come un mosaico di interazioni e collaborazioni, dipingendo un'immagine di apprendimento che è tanto cooperativa quanto creativa.
È una didattica che innalza la collaborazione e la laboratorialità a pilastri dell'educazione, promuovendo la costruzione collettiva della conoscenza e delle life skills a scuola attraverso il dialogo e la scoperta condivisa.
Ma non è solo nelle mani degli insegnanti che si forgia questo percorso. Le finalità e obiettivi di un progetto educativo vengono perseguiti insieme alle famiglie e alla comunità, che svolgono un ruolo cruciale.
Con i loro stili educativi, genitori, nonni, artisti e artigiani locali diventano tessitori di questo processo educativo, contribuendo con la loro presenza e sapere al ricco tessuto dell'apprendimento dei bambini.
Ogni melodia ha le sue dissonanze. Il metodo Reggio Children per quanto evocativo, affronta le sfide della scalabilità e dell'adattabilità ai vari contesti culturali e sociali.
La libertà esplorativa richiede risorse, tempo e una formazione specializzata che non tutte le istituzioni possono offrire e che spesso gli insegnanti pagano di tasca loro. Come possiamo garantire che la bellezza di questo metodo non resti confinata ai luoghi della sua nascita?
Come possiamo assicurare che ogni bambino, indipendentemente dal suo contesto socio-economico, possa sperimentare la gioia e la profondità di un apprendimento così riccamente umano?
Lasciamo queste domande aperte, invitandovi a riflettere e ad agire. Perché il futuro dell'educazione può essere scritto dalle melodie che scegliamo di suonare oggi per i nostri bambini.
L'approccio Reggio Children è un invito a riconoscere che l'educazione è un'impresa comunitaria, una sinfonia in cui ciascuno di noi ha una parte.
Per chi è affascinato da questo approccio o desideroso di saperne di più, è possibile visitare il sito del Reggio Emilia Approach o a tuffarsi nelle esperienze di quelle associazioni che hanno abbracciato questa filosofia e offrono percorsi educativi a scuole e famiglie, attraverso l’ascolto dei podcast:
● FUNAMBOLI, che racconta la creatività che prende vita;
● LIQUIDAMBAR e le sue narrazioni;
● LIBROGIOCANDO, che ci porta a scoprire le sue avventure educative.
Che la curiosità ci guidi verso la scoperta di queste risorse, dove poter trovare ispirazione e risonanza con i propri valori educativi.
Scegli uno degli argomenti presenti per visualizzare gli articoli correlati
Apprendimento attivo
Approcci educativi
Collaborazione
Competenze genitoriali