00:00 MICHELA _ Rotte Educative esatte portano a destinazione il viaggiatore. Rotte Educative è la voce delle scuole che stanno trasformando l’educare. Esploriamo l’universo innovativo delle reti scolastiche e delle scuole presenti nel nostro Paese.
00:22 PATRIZIA _ Oggi esploriamo il tema dei nidi in famiglia della Regione Veneto, di cui la cooperativa “Il girotondo delle mamme” si occupa da quasi 15 anni. “Il girotondo delle mamme” è una società cooperativa onlus che si è costituita nel 2006 a Oderzo, comune della Provincia di Treviso, su iniziativa di un piccolo gruppo di donne. Eravamo circa 20, desiderose di poterci dedicare alla gestione della vita familiare, soprattutto dopo la nascita dei figli, senza dover necessariamente rinunciare alla dimensione lavorativa.
00:53 PATRIZIA _ Nel 2005 abbiamo partecipato a un corso di formazione per “tagesmutter”, secondo il modello delle cooperative sociali di Trento e Bolzano. In Veneto questo modello non esisteva, ma anche il nostro territorio si caratterizza per comuni di piccole dimensioni, che non hanno la capacità economica per creare una struttura di nido tradizionale. Durante il corso abbiamo cercato qualche forma di finanziamento per sostenere l’apertura dell’attività domiciliare, scoprendo casualmente che la Regione stava finanziando dei progetti orientati proprio a queste realtà di tipo socio-educativo per il sostegno alla natalità. Il nostro progetto fu selezionato come settimo su venti e noi eravamo l’unico gruppo non strutturato. Un vero colpo di fortuna, se poi si pensa che lo abbiamo presentato l’ultimo giorno utile del bando.
Eravamo considerati come servizi innovativi alla prima infanzia, lo siamo ancora innovativi. Quindi, ci siamo dovute costituire come cooperativa sociale per essere ammessi ai finanziamenti, in quanto un soggetto privato non potrebbe accedere a fondi pubblici. Questi soldi sono stati importantissimi, perché ci hanno permesso di acquistare i materiali iniziali di arredo e anche finanziare un altro corso di formazione, da cui sono arrivate nuove socie.
La cooperativa sociale “Il girotondo delle mamme Onlus” ha operato valorizzando la crescita professionale delle sue collaboratrici attraverso un processo di formazione e di aggiornamento continuo. Ha promosso un costante monitoraggio dell’esperienza sul campo, finalizzato al raggiungimento di elevati standard qualitativi, di un servizio offerto alle famiglie, per molti aspetti innovativo e senza precedenti sul territorio.
02:21 PATRIZIA _ A parlare di questo nostro progetto educativo ci sono io, Patrizia, ho 51 anni, sono madre di una giovane ragazza ed educatrice titolare di uno dei nidi in famiglia che fanno capo alla cooperativa “Il girotondo delle mamme”. Nel 2006, dopo alcuni anni dedicati quasi esclusivamente alla maternità a tempo pieno, ho maturato l’idea di rimettermi in gioco professionalmente, cogliendo l’opportunità pioneristica che stava prendendo forma grazie appunto a “Il girotondo delle mamme”. Anche perché, in fondo, rappresentava ciò che anch’io avrei voluto trovare per mia figlia quando era piccola, ma poiché non esisteva nulla del genere intorno a me ho rinunciato al lavoro, per seguire in prima persona la sua crescita. Così, nel 2007, sono riuscita ad aprire i battenti della mia attività, mossa dalla passione per il mondo dell’infanzia, fiduciosa di riuscire ad offrire un servizio che si ponesse come compromesso tra una famiglia e una struttura tradizionale. L’obiettivo era ed è quello di accogliere un piccolo gruppo di bambini col calore di una mamma, con il proprio bagaglio di esperienza, e con il supporto di una formazione professionale per favorire la loro crescita serena. Al nido in famiglia si apprendono semplici ma fondamentali regole di convivenza, che facilitano poi anche l’approccio alla scuola dell’infanzia.
Non sono da sola, con me oggi c’è la signora Cristina, una delle tante mamme che in questi anni si sono rivolte al mio servizio. Di solito i bimbi arrivano al nido tra i 6 mesi ed un anno di età, e vengono accompagnati fino ai tre anni, momento di passaggio alla materna.
03:47 CRISTINA _ Ciao, io sono Cristina, sono mamma di Tommaso. Tommaso è arrivato da Patrizia a quasi un anno e adesso sta uscendo per la materna.
03:57 PATRIZIA _ Dietro ad ogni bimbo ci sono una famiglia e una storia uniche. Cristina vuoi raccontarci quale era stata la tua esperienza con Tommaso prima di avvicinarti al nido in famiglia?
04:06 CRISTINA _ Beh, prima ho provato ad inserire Tommaso in un asilo nido nel nostro paese, ma fin dall’inserimento le cose si sono fatte difficili per lui. Premetto che Tommaso ha vissuto un rapporto quasi esclusivo con me, dove io, come posso dire, forse l’ho protetto troppo o forse lui sentiva la mia costante ansia, non lo so… Sta di fatto che in un contesto così strutturato, con molti bambini, rumori, ritmi più veloci, non riusciva a lasciarsi andare. E’ stato un incubo. Ogni giorno mi sembrava che regredisse, invece di acquisire autonomia. Poi, neanche a farlo apposta, si è anche ammalato subito… Insomma, lui non era a suo agio all’asilo, io automaticamente soffrivo e faticavo a lasciarlo. Se poi ci vogliamo mettere anche l’ansia del rientro dalla maternità, non riuscendo a conciliare le due cose, ecco posso dire che mi sono sentita smarrita.
04:54 PATRIZIA _ E quindi come sei venuta a conoscenza dell’esistenza del mio servizio?
04:58 CRISTINA _ Eh, tramite mia mamma. Naturalmente tu lo sai, ma giusto per spiegare a chi ci ascolta, lei abita vicino al nido di Patrizia, ma abbastanza lontano da noi. Nonostante questo mi è venuta in aiuto con Tommaso, e mi ha anche proposto di venire da te, facendomi notare che, magari, con un piccolo gruppo di bambini, una sola educatrice di riferimento, Tommaso si sarebbe potuto sentire al sicuro e anche io.
05:21 PATRIZIA _ Infatti, quando ci siamo conosciute c’era anche tua mamma. Il fatto che la prima a credere in questa realtà fosse proprio lei, che è stata un’insegnante, mi ha resa ancor più felice. Dopo il nostro incontro conoscitivo, cosa ti ha spinto a decidere di iscrivere tuo figlio ad un nido in famiglia?
05:36 CRISTINA _ Guarda Patrizia, quando ho visto il tuo asilo ho pensato che fosse un piccolo angolo di paradiso. Il giardino ben curato, pieno di giochi, organizzato, tutto in sicurezza, caloroso, intimo, familiare… E poi parlando con te ho capito che potevi veramente essere la persona che faceva per Tommaso.
05:53 PATRIZIA _ Ricordi, invece, come è stato il primo approccio al nido di Tommaso?
05:57 CRISTINA _ Certo che lo ricordo! Mi viene anche un po' da ridere se ci penso, perché tutto era meraviglioso per me, ma quando lui ti ha conosciuto le cose non sono migliorate, o almeno non subito. Ti ricordi che addirittura, nonostante in pochi giorni ti avesse preso come riferimento, ti rifiutava quando indossavi gli occhiali da vista. Mamma mia che strilli!! E quando lo ha fatto la prima volta, devo essere onesta, ho pensato “Ecco Tommaso hai fatto finire la mamma dalla padella alla brace!”. Poi, però, in brevissimo tempo, grazie alla tua empatia, hai saputo rispettare la sua individualità, i suoi ritmi e sei riuscita a smorzare le sue paure e le sue crisi di pianto diminuivano e anche la mia ansia! Sentivo lui al sicuro e io ero molto tranquilla.
06:40 PATRIZIA _ E’ vero Cristina, inizialmente Tommaso ha manifestato molte paure ed incertezze, ma attraverso un dialogo costante tra di noi abbiamo personalizzato il percorso da fare insieme, cercando di trovare una comunione di intenti. Quindi, innanzitutto ci siamo organizzate per concedere a Tommaso il giusto tempo per affrontare l’inserimento che al nido in famiglia non è standardizzato, bensì modulato sulle reazioni dei bimbi. Per convincerlo a lasciarti andare per le prime settimane gli dicevamo che saresti andata a comprare il pane così, quando Tommaso ti vedeva tornare con il suo panino preferito, “Quello scuro con i semini” come dice lui, era felice e in lui si faceva spazio la convinzione che poteva fidarsi e lasciarsi andare, perché ciò che gli veniva detto corrispondeva ai fatti. Ricordo bene poi l’episodio a cui facevi riferimento. Tuo figlio non ne voleva proprio sapere di vedermi inforcare gli occhiali. Piangeva disperato. Allora all’inizio ho scelto di leggere solo storie di libri con caratteri di stampa sufficientemente grandi da non doverli usare, e contemporaneamente proponevo spesso il gioco dei travestimenti, che al gruppo dei piccoli piace molto, e quando tra i vari indumenti a disposizione Tommaso sceglieva proprio gli occhiali per guardarsi allo specchio, io gli facevo notare come assomigliasse molto al suo papà, visto che quando ti avevo riferito di questo episodio, tu mi avevi detto che tuo marito porta gli occhiali da vista.
07:56 CRISTINA _ Sai Patrizia, avere tutti i giorni del tempo per scambiare con te reciproche informazioni sui bisogni, soprattutto emotivi, di Tommaso, è stato importantissimo per me. Così come cercavi di restituirmi il maggior numero di sfumature delle sue giornate trascorse al nido. Questo ha gettato delle basi solide per un rapporto di fiducia tra di noi.
08:17 PATRIZIA _ Riconoscere, accogliere e supportare genitori e bimbi che giungono al nido in famiglia sono le sfide principali da tenere a mente per un’educatrice. Accompagnare passo dopo passo ogni singolo bambino presente al nido, nel suo percorso di crescita, rispettandolo nella sua individualità e dandogli gli strumenti per aggiungere sempre nuovi tasselli alla sua trasformazione è uno degli obiettivi più importanti. Ne parlavamo proprio in questi giorni Cristina, quando ti ho consegnato il profilo del tuo Tommaso elaborato sulla base delle tavole di Kuno Beller, in collaborazione con la psicologa de “Il girotondo delle mamme”. Quali trasformazioni hai vissuto con Tommaso in questi due anni?
08:54 CRISTINA _ Sai Patrizia, ribadisco che per me è stato un periodo veramente difficile, ma tu lo hai reso non impossibile. Io ho imparato a guardare Tommaso in un modo diverso. Ho incominciato anch’io ad orientarmi più sulle sue capacità senza vedere soltanto le sue paure. E’ come facevi tu. Ora, io vedo un bambino sereno, sicuro di sé, ben integrato con gli altri bambini e ha imparato anche molto più di quello che mi aspettavo. Anzi, devo dire, che nonostante abbia provato come tanti il lockdown di molti mesi, a settembre, quando abbiamo ricominciato, non è stata poi così difficile. E anche il rapporto tra voi due si è subito recuperato.
09:32 PATRIZIA _ E’ vero! Il lockdown ha rappresentato una sfida inaspettata per tutti. Per noi educatrici, che ci siamo dovute reinventare un modo per mantenere saldo il filo che ci univa ai piccoli, e per voi genitori che avete dovuto trovare nuovi equilibri tra smart-working e gestione dei bisogni familiari. Comunque, al rientro al nido, dopo il primo lockdown, è stato commovente vedere quanto i piccoli fossero felici di ritrovarsi e giocare nuovamente insieme. Questo ha confermato l’importanza non solo del rapporto affettuoso ma ragionato che io cerco di instaurare con loro, ma anche come sia speciale la relazione che nasce dall’interazione del gruppo di piccoli amici. Legami così profondi che rimangono duraturi nel tempo, anche quando i bambini crescono. Il piccolo gruppo è veramente uno strumento educativo importante, favorisce l’acquisizione delle competenze, stimola a sperimentare l’autonomia e il senso di iniziativa nel gioco e nelle attività, ma soprattutto facilita il raggiungimento della sicurezza emotiva. Le relazioni rappresentano una risorsa importantissima per tutti, adulti e bambini. Il nido in famiglia ce lo dimostra quotidianamente e questa pandemia ha posto ancor di più l’accento sulla necessità di riappropriarci del tempo e dei luoghi per costruire buone relazioni personali, dirette, in presenza, dove la condivisione di esperienze, emozioni, stati d’animo può rappresentare lo strumento fondamentale per vivere una vita meno frenetica e potersi dedicare con serenità alla cura della propria famiglia. Ti ringrazio Cristina per essere stata qui con me oggi e per essermi stata preziosa alleata in questa avventura con Tommaso, dandomi fiducia nell’affidarmi il tuo bene più importante.
11:03 CRISTINA _ Io ringrazio te, Patrizia e un consiglio che mi sento di dare a tutti i genitori è quello di informarsi su questo servizio. Io ho avuto la fortuna del passaparola di mia mamma, ma adesso che so che avete anche un sito, invito tutti a visitarlo.
11:17 PATRIZIA _ E’ vero Cristina, ricordo l’indirizzo, è: ilgirotondodellemamme.it
11:23 MICHELA_ Per ascoltare i prossimi episodi di “Scuole che cambiano” andate su www.edunauta.it dove poter navigare anche nella nostra Edumappa, un luogo virtuale dove trovare servizi educativi e scuole con cui attivare opportunità reali. Un progetto di Generas Foundation realizzato in collaborazione con Eduway.